Ho appena cancellato tutti i vecchi e vecchissimi post di questo blog che era nato per gioco e per gioco mi aveva accompagnato in tanti piccoli momenti creativi da neo-mamma.
L'ho fatto perché trovo che sia il momento di iniziare, anche con uno strumento (che forse è già vecchio!?) come un blog, una piccola cosa nuova, in questo mare variegato e burrascoso che è Internet, anzi, che è la vita, in particolare quest'anno.
Questo pensiero l'ho fatto subito, a inizio anno scolastico, un anno che mai avrei pensato di poter vivere e mai avrei voluto. Invece mi ci trovo dentro e il mio primo pensiero è stato: "Be', bisogna sostenere anche gli insegnanti, dovremmo aiutarci, stringerci, accendere piccole luci, far sbocciare qualche fiore in aule che sembrano deserti". A essere sincera, poi sono entrati i bambini e già di deserto non c'era più nulla.
Ma tant'è, è inutile negare che è difficile fare il nostro lavoro quest'anno (come tanti altri lavori, ovviamente, alcuni anche molto peggio, certo... non facciamone una gara per favore eh, che qui nessuno vuole lamentarsi!).
Infatti, dopo aver detto qui di seguito la mia su DPCM, regole e zone rosse: BLA BLA BLA. Dicevo, dopo aver detto la mia, vorrei andare oltre e condividere ciò che mi sta salvando quest'anno, sperando o magari illudendomi che possa aiutare altri e che magari altri abbiano voglia di condividere ciò che sta salvando loro. In classe, s'intende, quel posto dove non c'è mascherina che tenga a freno il continuo: "Maestra, maestra, maestra...". (E per fortuna, mi vien da dire!)
Iniziamo dunque: quest'estate, mentre seguivo in un'alternanza di speranze e crolli le notizie su come sarebbe stata la scuola della pandemia, e, vascello leggero e scricchiolante tra i flutti, vagavo tra librerie e biblioteche, ho scovato un po' per caso un gioiellino (da Orso Pilota, una delle mie librerie preferite visto che è contemporaneamente un negozio di giochi... e che giochi!). Un po' di festa per i vostri occhi http://www.orsopilota.it/wp/
Un libro, naturalmente, come spesso capita, mi fissava dal suo scaffale. Così, sfogliandolo, ho iniziato un po' a immaginare come avrei potuto fare una scuola tanto diversa e che sentivo lontana da me (e anche dalla mia formazione onestamente). Il gioiellino si intitola "A scuola con gli albi" di Antonella Capetti ed è edito da Topipittori. Scopritelo: https://www.topipittori.it/it/catalogo/scuola-con-gli-albi
La meraviglia! Mi ha aiutata a organizzare in modo più sistematico qualcosa che facevo già a spot e a cui tenevo profondamente: utilizzare gli albi illustrati, e poi i libri, per insegnare in modo creativo e possibilmente lasciar trasparire un po' dell'amore per la lettura che mi accompagna da sempre.
Se c'è qualcosa che ho capito è che i bambini sono sogni concreti. La parola concreto ha a che fare con creta, cioè con la terra (e qui ci sarebbe da dire parecchio, ma magari un'altra volta). Ma quest'anno la distanza fa apparire un'impresa da titani dare questa concretezza, questa realtà, questo mondo di cui loro hanno bisogno e fame.
Personalmente mi vengono in soccorso le storie, le illustrazioni, le parole o i silenzi degli albi che di volta in volta scopro insieme a loro...
Un'idea, per esempio, che ho utilizzato già nelle prime settimane della classe 1^, è stata quella di far raccontare una storia partendo da un silent book, L'Onda di Suzy Lee. https://www.corraini.com/it/catalogo/scheda_libro/313/londa Impossibile non innamorarsene!
Buon lavoro Maestre e Maestri,
io provo a cavalcare l'onda senza farmi travolgere...
Fra